| Ivan Zazzaroni, opinionista calcistico per la TV e conduttore del Deejay Football Club su Radio Deejay, ha pubblicato sul suo blog sul sito di Radio Deejay una lettera aperta a Marcello Lippi sulla questione legata al persistere dell'esclusione di Antonio Cassano dal giro della Nazionale.
Questo è il contenuto della lettera di Zazzaroni:
"Caro Marcello, hai ammesso che Cassano ti è addirittura simpatico ma che non lo convochi ugualmente: a questo punto hai concluso con " Rispettate la mia scelta." Pensa, a me non lo è neppure, simpatico, e ogni volta che lo lasci a casa intimamente godo un po'. Per farti capire ancora meglio quanto Fantantonio, soprannome che gli diedi nel Duemila quando dirigevo il Guerin Sportivo, mi stia sulle palle, ti segnalo che il suo procuratore mi ha chiesto la bellezza di 200.000 euro di danni perché si è sentito offeso durante un mio intervento a Replay, su Raitre. Si va in tribunale, mi difende l'avvocato Grassani, lo stesso di Ranieri: posso stare tranquillo. Il libro, il suo, no, non l'ho letto, non c'entra: l'ho però presentato insieme all'autore, Pardo, in uno studio di Telenorba, la TV di Bari, il regno del dieci, e anche in quell'occasione ho raccontato quanto mi stesse sul cuore, spiazzando gli altri ospiti. Marcello nostro, credo di avere più di un motivo, anche personale, per evitare di suggerirti la convocazione del barese: tuttavia, a pochi giorni da Georgia e Bulgaria, cedo, mi arrendo all'evidenza del campo. Cassano lo seguo con attenzione mista a irritazione, ogni domenica: per lavoro più che per farmi del male; ho parlato di lui con Pazzini, Bellucci, Delneri, compagni e tecnico, ma anche con Mazzarri, Baggio, Mancini, Capello, Galli, Ganz perché mi convincessero che hai, che abbiamo ragione tu e io; l'altro giorno, a Bologna, ho incontrato casualmente Galloppa e Cordova, il cileno del Parma, e quando il discorso è caduto su di lui, sembrava mi parlassero della Madonna del pallone. Oggi, a ventisette anni, Antonio è l'attaccante più forte e completo d'Italia, in un panorama certamente poco entusiasmante, e per quello che sta facendo alla Samp merita la Nazionale che, ripeti spesso, hai "aperto a tutti": ha i colpi, difende la palla come nessun altro, ha il gusto dell'ultimo passaggio, è adattabile a tutti gli schemi possibili, e possiede quel tanto di imprevedibilità che frega l'avversario. Con lui e una punta centrale (Gilardino, Pazzini, Amauri, Iaquinta) si fa un signor attacco. Non lo chiamerai, ti conosco da vent'anni ormai: sbaglierai e, per quel che potrà contare, te ne assumerai la responsabilità. A meno che la ragione per cui lo tieni a casina non sia talmente valida da mettere a tacere anche chi ne invoca da mesi la chiamata, talvolta per questioni di bottega: essendo il commissario tecnico della Nazionale, la squadra di tutti noi, e non l'allenatore di un club, ci devi la spiegazione. Ti assicuro che ero molto più coinvolto e divertito quando scrivevo a favore di Roberto Baggio o, in seguito, di Del Piero: uomini compiuti, campioni di un'altra pasta, ma, come Cassano, irrinunciabili."
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