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| La Germania si laurea per la prima volta nella sua storia campione d'Europa Under 21 con una netta vittoria per 4-0 su di un'Inghilterra priva per squalifica di ben due attaccanti e del portiere titolare. Vanno in vantaggio i tedeschi nel primo tempo con Castro su assist di Ozil, autore del raddoppio al 3' della ripresa grazie ad una papera clamorosa del portiere inglese Loach. Poi la Germania dilaga con la doppietta di Wagner (79' e 84').
L'allenatore tedesco Hrubesch schiera Hummels davanti alla difesa con il compito di bloccare il cervello del gioco inglese Walcott (schierato comunque in una posizione non prettamente sua a causa delle squalifiche), riuscendo nell'intento. Al 3', l'Inghilterra ci prova con una incursione di Walcott da posizione defilata che però non trova lo specchio della porta. Al 23' sono i tedeschi a passare in vantaggio. Özil pesca in area l'inserimento di Castro da sinistra: tocco d'esterno destro, che fulmina Loach in uscita. Qualche minuto più tardi è brivido per la difesa tedesca: cross molto teso di Milner, ma Walcott non è pronto sul primo palo. E' comunque la Germania a chiudere il tempo in avanti, cercando il raddoppio al 43' con una punizione di Özil deviata da Cranie.
Al 3' della ripresa, la Germania passa di nuovo e proprio su una punizione dello stesso Özil, ma con la grande complicità del portiere Loach che, mossosi in anticipo, è in ritardo sulla palla e cadendo a terra goffamente, la tocca solamente, con la mano sinistra, per poi vederla lentamente rotolare in rete. Al 31' Wagner si mangia il gol-partita su traversone dalla sinistra di Özil, ma due minuti più tardi non sbaglia e, servito sulla sinistra dal solito Özil, fulmina Loach, in uscita, facendogli passare la palla tra le gambe.
L'Inghilterra è completamente in bambola e a 6' dal termine c'è persino il tempo per l'euro-gol di Wagner: un destro 'alla Balotelli' che beffa Loach e chiude definitivamente il match. La Germania succede così all'Olanda che aveva vinto le ultime due edizioni, scrivendo per la prima volta il proprio nome nel palmares della competizione.
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